New York

In viaggio con mamma 2/6 Marzo 2019



A Novembre 2018 inizia a frullarmi in testa l’idea di andare a New York, avallata ovviamente da mia figlia ma completamente ignorata invece da mio marito che decide di non seguirci in questa avventura..io ovviamente non mi scoraggio ed incarico una cara amica proprietaria di un’agenzia di organizzarmi il viaggio per questi 4 giorni a New York, solitamente mi arrangio nella mia organizzazione ma questa volta, per andare nella Grande Mela non volevo tralasciare nulla ma soprattutto organizzare al meglio la cosa, sia a livello burocratico che a livello di spostamenti ed eventuali cose da vedere....deciso, si parte il 2 Marzo con rientro il 7 !

Ed eccoci al giorno della partenza o meglio, al giorno prima, visto che dobbiamo essere a Milano Malpensa per le ore 7 del 2 decidiamo di recarci in aeroporto il giorno prima, trovo un’ottima offerta di un Hotel nei dintorni dove posso lasciare anche l’auto nel loro garage e dove è previsto un servizio navetta per e dall’aeroporto…meglio di così!!!

Dopo una bella dormita riposante, alle ore 6.30 ecco la navetta che ci porta a Malpensa, in perfetto orario quindi ci rechiamo al check in di American Airlines, la compagnia con la quale viaggeremo, sbrighiamo le pratiche burocratiche (che comprendono anche parecchie domande riguardante la nostra destinazione ma non solo, informazioni su lavoro, viaggi precedenti … ) ed una volta lasciati i bagagli ci rechiamo direttamente ai controlli e quindi a fare l’ultima colazione italiana prima di imbarcarci in perfetto orario per la nostra destinazione…

L’aereo è bello, direi anche abbastanza nuovo (non così scontata la cosa visto che avevo letto di ogni su questa compagnia) schermi presenti ad ogni sedile…certo, la vista della prima classe mi ha fatto rosicare un pochino ma … chisseneimporta, la destinazione è la medesima !

Il viaggio trascorre abbastanza velocemente tra la vista di un paio di film che non ero riuscita ad andare a vedere al cinema (A star is Born e Bohemian Rapsody) qualche snack, un pranzo abbastanza discutibile (noi italiani l’abbiamo proprio nel DNA di lamentarci del cibo) ed il passaggio dell’equipaggio per chiedere se avevamo bisogno di qualcosa e via dicendo, devo dire tutti molto cortesi e disponibili.

Ed ecco che dopo 8 ore e 30 circa di volo, alle ore 12.30 (ora di New York) atterriamo al JFK terminal 8, ci dirigiamo verso il controllo passaporti, recuperiamo i bagagli che gli addetti avevano già tolto dai nastri e perfettamente sistemate per il ritiro (come in Italia … uguale !) e andiamo alla ricerca della navetta prenotata dall’Italia che ci porterà in Hotel.

Questo delle navette è un servizio molto comodo, peccato che per ottimizzare i tempi e costi (loro) attendano di partire piene quindi tra una cosa e l’altra si perde davvero un sacco di tempo ed in Hotel arriviamo che sono quasi le 15.30…

Tempo di prendere possesso della nostra camera all’Hilton Garden Times Square South (ottima posizione perché vicina a tante cose … Times Square, Empire State Building, Fifth Evenue…) piano 20 (si proprio 20 .. mi è preso un colpo quando lo ho saputo !) una rinfrescata al volo e poi via, alla scoperta di questa poliedrica città.

Ovviamente abbiamo iniziato gironzolando per Times Square, uno scintillio di luci in ogni dove e poi questi palazzi immensi che ti fanno sentire proprio piccolo piccolo ….
Da brave rappresentanti del sesso femminile veniamo subito attirate dalla scritta Macy’s .. e che fai, non entri? Ma certo che entri …

Ecco..7 piani enormi di ogni cosa a livello vestiario ma non solo … insomma, un vero e proprio Luna Park di firme, profumi e mille altre cose... insomma, da far girar la testa !!!

La stanchezza (ed il fuso orario!!!) iniziano a farsi sentire quindi optiamo per trovare un posticino dove cenare per poi andare a nanna … troviamo un locale vicino al nostro hotel dove ordiniamo ovviamente Hamburger e patatine … facciamo il primo approccio con i costi del cibo a New York e relative mance…in pratica al prezzo che vedi esposto non puoi far altro che fare un’aggiunta in media del 30% … ma già lo sapevo !

Concludiamo ufficialmente la prima giornata quando a New York sono solo le 20 … in Italia le 2 di notte ma essendo in piedi da quasi 24 ore … crolliamo sfinite per prepararci come si deve alla giornata full time che si aspetta ….

II giorno a New York: abbiamo appuntamento alle 8.30 presso un punto d’incontro a circa 20 minuti di strada dal nostro Hotel ma io alle 5 ho già gli occhi sbarrati … diciamo che ho dormito fin troppo essendomi addormentata neanche alle 21 !!!

Per le 7.30 siamo già per strada anche perché dobbiamo fare colazione (non inclusa in hotel, francamente aveva prezzi altissimi, praticamente 20 dollari a testa in più..) e la scelta ricade su Starbucks che troviamo lungo il percorso … un caffè espresso (abbastanza decente) une Ice Cappuccino e due brioche … circa 15 dollari … a cominciamo bene !!! Alle 8.30 facciamo conoscenza con Sergio (la guida) e con le altre persone che ci faranno compagnia in questo tour, siamo solo in 12 e l’essere in così pochi ha tanti pregi. Ci muoveremo con un mini van e la prima tappa è proprio di fronte al palazzo dove è stato assassinato John Lennon (e dove tuttora abita ancora sua moglie) per proseguire a piedi verso Central Park e la zona dove vi è una targa commemorativa stile mosaico fatta da artigiani di Napoli proprio per ricordare Lennon e difatti la targa riporta la scritta “Imagine”. Sergio ci racconta un po’ di aneddoti sul parco, polmone immenso della città dove le persone si riversano a correre, passeggiare soli o con i propri cani … ho cercato di farmi un’idea di come dovrebbe essere in primavera anziché con un tempaccio umido e bigio (come lo abbiamo trovato noi…) e deve essere veramente spettacolare ! Riprendiamo il nostro tour e con il van percorriamo la Fifth Evenue, in teoria il tour prevedeva una fermata al Rockfeller Center ma di comune accordo con tutti gli altri decidiamo di non fare tappa ma di dedicare invece molto più tempo ad un luogo che vedremo dopo…Ground Zero. Ma andiamo per ordine…percorriamo quindi tutta quella che è una delle strade più famose di New York, noi signore veniamo subito “stregate” dai marchi che leggiamo…Tiffany, Victoria’s Secret…potrei stare qui ore ad elencarli ma … mi fermo !!! Sergio decide che è l’ora del caffè e perché non berne uno buono da Eat Italy con vista sul Flatiron Building (ferro da stiro) … eccoci quindi accontentati, ovviamente foto di rito a questo particolarissimo palazzo famoso sia per la sua forma unica ma soprattutto per essere la sede dell’ufficio dell’indimenticabile Peter Parker alias... uomo ragno !!! Risaliti sul mini van ci dirigiamo verso alcuni quartieri che non sempre vengono visitati dai turisti ma noi invece ci facciamo una bella passeggiata per Little Italy e Chinatown fino ad arrivare al Columbus Park.

La tappa successiva prevede una fermata nel cuore pulsante dell’economia di NY … Wall Street dove faremo ovviamente le foto di rito anche alla scultura del toro in bronzo, il Charging Bull , realizzato niente popò di meno che da un italiano che ha pensato bene di farlo trovare come regalo di Natale una mattina proprio davanti a Wall Street quasi volesse dare un simbolo, un impulso alla ripresa dal crack finanziario che aveva colpito gli americani; i dirigenti della borsa non accolsero la statua con entusiasmo e ordinarono di rimuoverla ma aveva riscosso talmente successo che fu semplicemente trasferita all’inizio di Broadway Street non lontano dal punto di posizionamento originale..a quanto pare, dopo la statua della Libertà, è una delle attrazioni più fotografate di NY ed in effetti per poter fare una foto toccando corna o testicoli dello stesso..bisogna fare la fila !
Da Wall Street a piedi ci dirigiamo verso la zona che a livello emotivo mi ha veramente colpito più di tutto… Ground Zero.

Non mi soffermo più di tanto su questa zona ma semplicemente perché nessuna parola può descrivere le emozioni che si provano vedendola, la storia recente parla da sé, la sensazione che si ha guardando queste due vasche dove sono scritti in nomi di chi l’11 Settembre 2001 ha perso la vita e dove lo scroscio dell’acqua vuol forse simboleggiare la vita che comunque continua a scorrere … è qualcosa di unico ed indescrivibile.

La “freedom tower” che sovrasta tutto e tutti è anche questa molto particolare e con la sua altezza svetta su tutto lo skyline di New York.

Sempre a piedi ci dirigiamo verso Battery Park, il luogo da dove partono i battelli per la visita alla Statua della Libertà e dove parte del gruppo si fermerà per andare appunto a fare visita a Miss Liberty.
Noi rimaniamo sul van e chiediamo di scendere al Chelsea Market … salutiamo Sergio e ci accordiamo per un tour notturno del giorno dopo sempre con il suo Tour Operator, siamo rimaste veramente soddisfatte e non vogliamo perderci quindi New York by Night con la salita (notturna) al Top of The Rock.

Chelsea Market … che dire, un particolarissimo mercato coperto dove si trova ogni ben di Dio, ci hanno consigliato il panino con l’astice ma sinceramente... non ci attirava proprio quindi, dopo la visita abbiamo optato per prendere la metro e dirigerci verso il Museo di Storia Naturale vicino a Central Park.

Prima conoscenza quindi con la metro che si è rivelata essere il miglior mezzo per spostarsi a NY, facile da interpretare con il fatto che ci sono solo due direzioni (Uptown e Downtown) con le varie ovviamente linee (una marea, ma una volta individuata tramite google maps o cartina non diventi matto a ricordarti per forza i nomi dei capolinea) e quindi … eccoci direttamente dentro al set del film “una notte al museo” !!!

Qua un particolare che non conoscevo sul biglietto, la dritta l’ho ricevuta da Sergio e si è rivelata utilissima, praticamente esistono biglietti giornalieri che vanno dai 28 dollari ai 32 circa che permettono la visita a tutti i padiglioni del Museo compreso alcuni spettacoli interattivi ma per chi (come noi !) vuol farsi un giro sapendo di non poter rimanere tutta la giornata, esiste il biglietto “ad offerta libera”, non è un termine appropriato mi rendo conto, ma penso renda bene l’idea !

In pratica tu decidi quanto pagare per entrare... punto ! E così abbiamo fatto, purtroppo la nostra permanenza è stata di un paio di ore, sufficienti per vedere la famosa statua dell’Isola di Pasqua (per capirci….scemo scemo dammi gomma gomma) la sala degli scheletri dei dinosauri, la sala con una immensa balena … insomma, ci sarebbe da dedicare tutta la giornata a questo museo ma ahimè, noi non possiamo quindi via verso la famosa Fifth Avenue a fare shopping !!!

Ecco, purtroppo non avevamo considerato un aspetto abbastanza importante oltre al tempo vero e proprio…il tempo meteo !!! Difatti nell’uscire dal Museo una poco piacevole sorpresa ci attende…neve che dopo nemmeno un’oretta si trasformerà in una odiosa pioggia !!!!

Francamente non eravamo proprio attrezzate a livello pioggia quindi dopo aver trascorso quasi due ore lungo la strada dello shopping senza ombrello (ma con in portafoglio più leggero) decidiamo di fare una capatina alla Central Station che mi ha lasciata veramente senza parola, bella bella bella, sembra tutto tranne che una stazione !

Anche oggi la stanchezza inizia a farsi sentire (dopo 13 ore in giro…normale !!!) quindi iniziamo a dirigerci verso l’Hotel e decidiamo per una cena veloce e senza pretese dal caro vecchio MC Donald … inzuppate come pulcini arriviamo in albergo … doccia calda e … buonanotte !!!

III giorno: stamattina non abbiamo appuntamenti di nessun tipo ma decidiamo di farci un programmino fai da te con prima tappa all’Empire State Building ….

Come al solito io ho gli occhi sbarrati già alle 5, gira e rigira riesco a riassopirmi e quindi tiro fino alle 7 … mia figlia il fuso non lo sente proprio per nulla…beata gioventù!

Per la colazione la scelta ricade su Dunkin’ Donuts … caffè espresso assolutamente bevibile ma soprattutto…ciambelle a go go di ogni genere tipo specie e colore ! Io ho provato quelle normali ed ho fatto un tentativo con quella al cioccolato... ottime ed a prezzi assolutamente onesti rispetto a tanti altri posti !

Uno dei principali simboli di NY ci aspetta, sinceramente pensavo di fare coda ed invece dal momento del nostro ingresso in nemmeno 10 minuti (compreso i serratissimi controlli) ci ritroviamo all’86mo piano di questo palazzo da dove si gode una vista spettacolare sulla città..peccato per un tempo veramente orrido che troviamo e con il quale la visuale è parzialmente rovinata, la nostra proverbiale fortuna nel trovare in giro i monumenti “incartati” colpisce anche qua e difatti non è possibile salire al 102mo piano perché chiuso per restauro … e va be, ce ne siamo fatta una ragione.

Decido di intrattenermi al calduccio per aspettare che il cielo si schiarisca un pochino ma niente da fare, le nuvole non vogliono proprio andarsene e rimanere ancora in vetta mi fa perdere un sacco di tempo quindi … scendiamo ed ovviamente, una volta uscite tempo 5 minuti e … un sole splendente fa capolino … rabbia !!!

Tappa successiva: biblioteca pubblica che scopriamo però aprirà solo a mezzogiorno .. sono solo le 10 ma decidiamo lo stesso di rimanere nei paraggi perché il pomeriggio lo vogliamo dedicare al ponte di Brooklyn quindi, altro giretto per la Fifth Evenue … qua mi accorgo di un volto familiare o meglio, conosciuto, che sta arrivando dalla direzione opposta, nonostante siano passati gli anni ed abbia una orrenda cuffia in testa vedo gli inconfondibili occhi di Hugh Grant … ovviamente da grandissima faccia di bronzo quale sono cerco di fermarlo per una foto ma zero, il nulla, lui continua imperterrito per la sua strada non filandomi di pezza…si ferma al semaforo, lo affianco per guardarlo bene, si, è proprio lui ma dato i suoi trascorsi non proprio tranquilli (deve aver menato anche dei paparazzi) decido di non insistere e nemmeno di fare foto senza il suo consenso…quindi, credetemi sulla parola … punto !
Ma la fibrillazione dell’incontro con Hugh Grant viene spazzata via praticamente subito da una notizia che leggo appena riesco a connettermi in rete: la morte di Luke Perry.

Solo chi come me ha vissuto di pane e Beverly Hills 90210 può capire, infatti a mia figlia sono sembrata una marziana, ho provato a farle dei paragoni con gli idoli attuali delle ragazzine ma è inutile, ora ci sono mille telefilm e sitcom ed eleggere un paladino fra tutti è difficile, per noi non lo era, Dylan era Dylan, tutte noi abbiamo sognato di avere un fidanzato come lui che ci venisse a prendere in moto…ad ogni modo notiziaccia che ha avuto un sapore veramente amaro.

Ma torniamo a NY…dopo aver visitato la chiesa di St. Patrick ci dirigiamo un’altra volta verso la biblioteca che stavolta troviamo aperta, visitiamo le sale aperte al pubblico e restiamo veramente entusiaste anche di

questo posto ancora una volta … enorme !!!
La nostra tabella di marcia prevede la visita con annessa passeggiata al ponte di Brooklyn, decidiamo però di dirigerci dalla parte opposta, proprio a Brooklyn per poter fare il ponte a piedi verso Manhattan..scese dalla metro ovviamente andiamo a fare le foto dalla zona Dumbo, sembra quasi di essere in un film di gangster ma … troppo bello !

Dopo una pausa rifocillante in un locale in zona (non ricordo il nome!) ci dirigiamo verso uno dei simboli di NY ed iniziamo la nostra lenta e tranquilla passeggiata sotto uno splendente sole ma … freddo !!!!!

Qui ovviamente le foto si sono sprecate... a valanga proprio, mia figlia addirittura si è fatta fotografare da un ragazzo credo Irlandese che le aveva chiesto di fargli una foto con la sua reflex e mia figlia, cogliendo la palla al balzo ne ha approfittato per poi farsele mandare via mail... ottima scelta perché le foto sono veramente bellissime !!!

Tornate a Manhattan volevamo fare tutto il tragitto verso zona Times Square a piedi, alle 18 abbiamo appuntamento per il nostro secondo tour guidato ma dopo aver preso la Broadway, decidiamo per prendere la metro che aiuti a percorrere il tragitto, la stanchezza c’è ed anche il mio piede non fa giudizio, con il pensiero poi di dover comunque stare sveglie ed in piedi tutta sera la metro è la soluzione migliore !

Ore 18: appuntamento vicino Times Square per quello che sarà il nostro tour notturno di NY, facciamo conoscenza della guida, un simpatico senese trasferitosi a NY 17 anni fa di nome Fabrizio, e delle altre compagne di avventura, in tutto altre 4 persone, una coppia di amiche ed un’altra coppia mamma/figlia, gruppo totale..6 persone! Ottimo, nel caso di visite i gruppi poco numerosi sono sempre il TOP !
Prendiamo posto sul piccolo pulmino assegnatoci e iniziamo il nostro viaggio verso l’imbarco per Staten Island, la prima tappa del tour, l’isola collegata a Manhattan dal ponte di Verrazzano (quello da dove parte la maratona di NY per capirci) che non è propriamente meta turistica ma che a mio avviso invece, merita di essere visitata, anche con più calma rispetto a quello che abbiamo fatto noi.
Percorriamo le vie di NY dove inizia ad imbrunire e la città ovviamente inizia ad avere tutto un altro sapore, altre luci e noi estasiate ci godiamo lo spettacolo.

Arriviamo all’imbarco del traghetto (gratuito!) in perfetto orario ed alle 18.30 precise salpiamo, su suggerimento di Fabrizio rimaniamo a poppa all’esterno, fa un freddo pazzesco ma veniamo ripagate da uno spettacolo unico, Manhattan vista dal traghetto con le sue mille luci che si allontana pian piano da noi … è forse una delle cose che mi è rimasta più impressa e che difficilmente scorderò, il tutto ovviamente documentato da una marea di foto.

Giunti a Staten Island dopo circa 15 minuti di viaggio, veniamo recuperati dal nostro pulmino che inizia a farci gironzolare per le strade di questa isola che mi trasmette immediatamente un senso di pace, ci soffermeremo per qualche minuto davanti a quella che è stata la casa di Meucci e dove ha trovato ospitalità anche per un paio d’anni il nostro caro Giuseppe Garibaldi, ora questo cottage è diventato un museo dedicato appunto ai due italiani.

Fabrizio decide di portarci a vedere quella che lui definisce la sua “casa preferita”, ci fa scendere dal pulmino e ci fa dirigere verso una villetta stile liberty, francamente non riuscivo a capire cosa ci fosse di bello, sì ok, una bella villetta ma niente di che, lo spettacolo è invece dal lato opposto della casa, praticamente da su una baia dalla quale si vede tutta Manhattan, con a sinistra il Ponte di Verrazzano illuminato e sulla destra la Statua della Libertà…altre parole non servono per commentare la meraviglia.

Francamente saremmo rimaste anche di più a goderci lo spettacolo ma il freddo era veramente pungente, quindi siamo tornate di corsa verso il nostro mezzo, destinazione Top of The Rock.
Anche qua, altro punto panoramico per eccellenza di NY, data l’ora (quasi le 21 ora locale, 3 di notte in italia…) non troviamo per niente coda e dopo 5 minuti trascorsi ai vari controlli, veniamo catapultate al 67mo piano di questo grattacielo dal quale si gode una vista spettacolare su tutta la città, c’è poi la possibilità di salire tramite delle scale fino al piano 69.

Non so dirvi se è stato meglio il Top of The Rock o l’Empire, diciamo che da questo si vede l’Empire e ho capito che praticamente quasi tutte le foto delle vedute di NY sono state scattate da qui, anche io a casa ho un quadro e ho capito bene da dove è stata scattata la foto.

Diciamo che avendo fatto l’Empire di giorno e il Top di notte, la vista è decisamente diversa ma a mio avviso vale la salita a tutte e due.

Il nostro tour è finito, salutiamo Fabrizio e decidiamo di rientrare in albergo, questa volta in taxi, la distanza non è tanta ma anche solo 5 minuti a piedi per noi diventano un’eternità data la stanchezza ed il freddo.

Quindi, dopo essere riuscite ad uscire dal piano terra del Rockfeller Center (non senza problemi perché tante uscite erano state chiuse quindi abbiamo dovuto fare dei giri) e dopo esserci godute qualche minuto alla vista della famosa pista del ghiaccio, mi piazzo a lato della 5th Evenue e come ho visto fare nei film…taxiiiiiiiiiiiiii !!!!!

5 minuti e siamo in Hotel, stasera non mi preoccupo minimamente di dove andare a mangiare, costoso o meno decidiamo di mangiare al Pub Irlandese proprio in loco…una favolosa steak Irlandese per me ed un immancabile Hamburger per mia figlia ci rifocillano alla grande, un po' meno quando mi arriva il conto ma … già lo sapevo !

Diciamo che in certi frangenti la comodità è impagabile e stasera davvero mai stata più contenta di averla scelta, non saremmo riuscite a fare due metri in più ma nemmeno ad andare a letto a stomaco vuoto !!! Rientro in stanza, doccia veloce e 3-2-1 … si dorme…domani ci aspetta Miss Liberty !

5/3/2019: il giorno della visita alla Statua della Libertà.
Come al solito ci alziamo di buon’ora, ho la visita prenotata per le ore 10.00.
Prima di uscire un’occhiata alle previsioni (si sa mai…) e che bello, sole splendente tutta la giornata ma temperatura veramente bassa, si va dai -7 delle 9 di mattina fino ad arrivare al massimo a -1 e credetemi, si sentono tutti anche perché il vento non aiuta di certo.

Colazione anche stamattina da Donkis’ Donuts, (almeno ho la certezza di bere un caffè espresso decente) e poi via verso la metropolitana che ci porterà a Battery Park, luogo di imbarco per la Statua (praticamente a fianco all’imbarco per Staten Island)

Arriviamo in loco ed avendo già i biglietti (comprati in Italia direttamente sul sito della Statua, prezzo identico a quello della biglietteria con l’aspetto positivo di non dover fare eventuali code per acquistarli in loco, diciamo che non ci sarebbero stati problemi perché l’afflusso non è tanto) ci mettiamo in fila ai controlli …. Scrupolosi a 1000, quasi più che in aeroporto.

Ho gradito molto lo scrupolo di una poliziotta che, dovendo perquisire mia figlia minorenne, mi ha chiesto in maniera garbatissima, quasi volesse scusarsi, se poteva procedere al passarle il body scanner..
Tra una cosa e l’altra passa una mezz’oretta prima di imbarcarci ed una volta a carico pieno, il traghetto parte.

Questa volta mi godo lo spettacolo della vista di Manhattan sotto la luce del sole e devo dire che l’effetto che mi fa è proprio bello, diverso dalle sensazioni notturne con tutte le luci ma pur sempre uno spettacolo. L’avvicinamento alla Statua è abbastanza veloce ed in una manciata di minuti ci troviamo su Liberty Island...

Ed ecco Miss Liberty in tutto il suo splendore, sinceramente la pensavo più piccola avendola sempre vista solo su foto o libri o cartoline ed invece la sua imponenza si vede tutta.

Iniziamo la nostra visita prendendo a noleggio delle audioguide (gratuite comprese nel biglietto) e ci dirigiamo subito verso il piedistallo, unico punto di accesso dove ho potuto prenotare visto che i biglietti per la salita alla corona hanno una lista di attesa di almeno 6 mesi...

Prima di accedere al piedistallo è assolutamente necessario lasciare zaini o borse ingombranti negli armadietti posti a fianco all’ingresso, qua si viene sottoposti ad un altro accurato controllo.


La salita al piedistallo è fattibile sia in ascensore che a piedi, decidiamo per fare un po' di sport ed iniziamo l’ascesa ai 186 gradini (se non ricordo male...!); ovviamente la vista è impagabile, non c’è per nulla ressa quindi riusciamo in tutta tranquillità a scattare tutte le foto che vogliamo senza dove aspettare troppo e per fortuna, perché il freddo inizia a dare veramente molto fastidio nonostante siamo più che bardate e protette.

Una volta scese dal piedistallo ci rechiamo al museo sottostante dove, tramite audioguida, veniamo a conoscenza nei minimi dettagli di tutta la storia della Statua, fin dal momento in cui è stata pensata e progettata.

Peccato che tanti cimeli e ricordi presenti nel Museo non fossero presenti perché in manutenzione. Una volta usciti ancora all’aperto, cerchiamo di sfidare il freddo e di fare il giro completo dell’isola, si rivela una bella impresa quindi lasciate le audioguide, ci portiamo al battello per imbarcarci.

La tappa successiva sarebbe stata Ellis Island con annesso Museo dell’immigrazione, so di aver fatto una grande cavolata ma eravamo talmente intirizzite dal freddo che abbiamo deciso di non fermarci…

Una volta scese dal battello abbiamo cercato dove fosse il posto più vicino possibile per andare a mangiare qualcosa di caldo e siamo state molto fortunate perché abbiamo trovato un posto dove oltre a panini ed insalate (da comporre al momento…grande idea, sarebbe da proporre un locale del genere nella città in cui vivo !) c’erano anche delle zuppe, quello che faceva al caso nostro!

Non avendo impegni pomeridiani ce la siamo presa veramente con comodo e se non ci fosse stato tutto quel freddo probabilmente saremmo tornate verso Times Square a piedi o avremmo riattraversato molto volentieri il ponte di Brooklyn ma alla fine abbiamo deciso di prendere la metro.

Essendo l’ultimo pomeriggio di permanenza a NY ovviamente ci siamo dedicate allo shopping ed ai regali da portare a casa, tappa obbligatoria all’Hard Rock per comprare la maglietta che è entrata a far parte ufficialmente della collezione di mia figlia, per poi dirigerci verso i vari negozietti di souvenir tipici della zona.

Tra i nostri giri non abbiamo potuto non entrare nello store della Disney, diciamo che quando mi reco nelle città dove ho la fortuna di trovarlo una visita non manca mai ma questo è proprio magico e ti fa tornare bambina in men che non si dica...anche qui T-Shirt ma soprattutto … il peluche di Elliot il Drago Invisibile .. giuro che mi sono commossa quando l’ho visto e non ho potuto far altro che … portarlo a casa !!!

Un altro negozio che mi ha lasciato affascinata è stato quello della M & M’s … tre piani pieni zeppi di cose a tema su questi confetti colorati ed ovviamente tubi pieni zeppi degli stessi...sono sincera, prezzi veramente alti per qualsiasi cosa, ho preferito “guardare ma non toccare ma soprattutto... comprare”
Per assurdo si avvicina la serata, cala il sole e sembra che faccia meno freddo, non so se era solo una
sensazione…sta di fatto che decidiamo di andare in hotel a farci una doccia per poi decidere dove andare a cenare.

Su insistenza di mia figlia, provo a cercare un posto dove poter mangiare il Sushi e lo trovo, si tratta di un “all you can eat” recensito anche abbastanza bene e dove in effetti il cibo è buono ma soprattutto la scelta vastissima.

Stasera la stanchezza non è tantissima quindi, anche se gira e rigira si sono fatte le 22, decidiamo di tornare all’hotel a piedi, godendoci una favolosa serata Newyorkese ai piedi dell’Empire State Building (il ristorante è a pochi passi).

Ed eccoci arrivati al nostro ultimo giorno a NY, decidiamo di rimanere a letto un poi concederci una colazione “all’americana” in tutta calma ed è quello che facciamo da Tik tok, Diners, un locale tipico americano dove (come nei migliori film) ti viene servito come prima cosa un bel caraffone di caffè che verrà rabboccato quando finito, ordiniamo french toast waffles bacon e uova, insomma, o le cose si fanno per bene o non si fanno.

Il pulmino che ci porterà in aeroporto ci passerà a prendere per le 13, la stanza è da lasciare per le 12 quindi dopo la colazione/pranzo torniamo in hotel per sistemare le valigie e cercare di farci stare tutto ciò che abbiamo comprato.

Diciamo che il suggerimento di portare valigie grandi quasi vuote all’andata è stato ottimo per cui non dobbiamo fare come al solito che dobbiamo sederci sopra per poterle chiudere….

Alle 12 precise lasciamo la stanza e scegliamo di aspettare il servizio transfer nella hall dell’hotel, il freddo accumulato in questi giorni inizia a darmi veramente fastidio ….

Ore 13.15 veniamo recuperate dall’omino della Go Airlink che, come all’andata, ci impiega quasi 2 ore per portarci in aeroporto (varie tappe sul percorso), come già detto unica cosa da rivedere per un prossimo viaggio ma .. tutto fa esperienza !

Arriviamo in aeroporto in orario e iniziamo con i vari step prima dell’imbarco, controllo elettronico dei passaporti e imbarco dei bagagli velocissimo come pure i controlli di sicurezza, il terminal dove siamo è il n. 8 e come già detto, ospita America Airlines e non so quali altre compagnie ma sicuramente poche visto la grandezza del terminal, mi aspettavo chilometri e chilometri di aeroporto…meglio così !

Riusciamo in breve tempo a fare amicizia con una famiglia coreana che sta per imbarcare il loro border collie per un viaggio di 17 ore (particolarmente sensibile all’argomento, ho anche io lo stesso cane, ma poteva essere qualsiasi cane…e l’idea di fargli fare un viaggio così mi terrorizzerebbe non poco) dicendo che non è la prima volta … mi auguro fosse per necessità perché solo il pensiero mi fa rabbrividire…

Prima di salire in aereo facciamo una puntatina al Mc … non so perché ma ho il presagio che il volo di ritorno non sarà come quello dell’andata … e ci azzecco in pieno !

Per carità, nulla di trascendentale, l’aereo è uguale identico a quello dell’andata quindi ben attrezzato ma il personale si rivela fin da subito un pochino meno disponibile e anche la signora che si siede a fianco a me diciamo che non è proprio la compagnia ideale ma tanto..viaggiamo di notte.

Pochi minuti dopo il decollo ci servono la cena, o quantomeno quello che ritengono tale (loro..) la scelta è tra pasta (non si sa condita con cosa..) o chicken and rise … io ovviamente opto per la seconda scelta che si rivelerà … pessima ! Il rise non era rise o riso ma quinoa (e fin qua ok, peccato che non abbia capito con cosa era condita…immangiabile) ed il caro chicken era invece condito con il ketchup …. Meglio dei normalissimi crackers ed un bicchiere di vinello e si va sul sicuro.

Purtroppo anche a livello meteorologico il viaggio non è stato granchè ed oltre ad aver ballato un pochettino durante la sorvolata dell’oceano, è stata un susseguirsi di sbalzi in fase di atterraggio a causa del vento e della pioggia che in quel momento cadeva su Milano.
Finalmente siamo a terra … Italia rieccoci.

Procedure di controllo passaporti veloci e recupero bagagli un po' meno, sul nastro c’erano tutte le valigie di chi era in aereo con noi e doveva far controllare il passaporto alla dogana quindi si stava attardando ma a Malpensa non c’è personale che toglie i bagagli dai nastri per far si che tutte le valigie vengano sbarcate…o magari c’è ma in quel momento non era a quel nastro? Chi lo sa …
Attendiamo che in nostro servizio navetta (chiamato appena atterrate) ci venga a prendere e così è dopo circa una mezz’oretta dallo sbarco.

Tempo di recuperare le chiavi dell’auto alla reception dell’hotel dove ho lasciato l’auto e poi via … ancora un paio di orette di auto e saremo a casa !

Considerazioni finali
Organizzazione: ho voluto appoggiarmi ad una persona esperta per organizzare volo e soggiorno per questo viaggio perché non volevo lasciare nulla al caso, soprattutto a livello burocratico visto che viaggiavo anche con un minore, scelta che rifarei 1000 volte.
Per il resto sul posto ci siamo arrangiate (a parte i due tour guidati) grazie al cielo ce la caviamo non male con la lingua inglese ed una conoscenza minima diciamo che serve.
Hotel: buono, ottima posizione, cordialità del personale, un tantino rumorosa la camera
Le cose che mi hanno colpito di più: lo Skyline notturno di Manhattan, Ground Zero e Hugh Grant (anche se mi ha snobbato !!!)

Cibo: non ho voluto stare a parlare troppo di questo perché sinceramente quando viaggio, è una delle cose che mi interessa di meno, o meglio, io amo mangiare ma se vado all’estero non pretendo certo di mangiare come a casa mia, se voglio fare una vacanza dove l’unico pallino è mangiare bene, me ne vado in Toscana (tanto per citare una regione del nostro paese ma potrebbe esser qualunque!) non all’estero!

Quindi mi adatto, cerco ovviamente cose di mio gradimento ma certamente non sono andata a cercare il ristorante italiano per mangiare un piatto di pasta magari scotta pagandola un occhio della testa..
In questo momento non mi vengono in mente altre cose … se non la frase che ormai ho deciso di usare come mio cavallo di battaglia “viaggio perché il mondo è grande e la vita è breve”

Grazie a chi mi ha letto, a chi mi leggerà e a chi vorrà lasciare qualche commento ... ciao ciao.

Times Square

Flatiron Building

One world trade center - Freedom Tower



Dumbo










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